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Una vita in due o due vite in una: la storia di una amore che inizia con Nora e finisce in noir. L'omicidio si configura come il finale inevitabile e il fine necessario di un'investitura del narratore ad autore totale, del testo non meno che del contesto, dei personaggi e della loro creazione/distruzione. Megalomania? Forse. Follia? Chissà. Nella mente di un pazzo che cura i sani tutto è possibile, la realtà quanto la finzione. L'una si mescola all'altra, in un gioco delle parti che ingabbia il suo stesso giocatore. Non si confondono, forse, anche le idee e le parole? Si scrive per inventare qualcosa o si inventa qualcosa per scriverne? Cronaca di un omicidio o delitto per un romanzo? La scrittura ha i suoi alibi e i suoi moventi, lo scrittore ha la scrittura.